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Arzignano vuole un limite per i perfluori

Presentata dal Senatore Zanettin la mozione al Senato per introdurre un limite massimo nella concentrazione delle sostanze perfluoro-alchiliche per le acque potabili. L’Amministratore di Acque del Chiampo Alberto Serafin ha presentato gli interventi già in atto per mettere in sicurezza l’acqua dei comuni più colpiti.
Il sindaco Gentilin: “Supportiamo l’azione di chi vuole introdurre nella legislazione italiana maggiori controlli per tutelare la salute dei cittadini”.

Oggi alle 11,30, presso la sede di Acque del Chiampo, si è presentata la mozione per introdurre nel nostro ordinamento un limite massimo della concentrazione di PFOA (sostanze perfluoro-alchiliche) nelle acque potabili. La mozione è stata presentata del Senatore del PDL Pierantonio Zanettin.

L’incontro è stata anche l’occasione per Alberto Serafin, amministratore Unico di Acque del Chiampo, per illustrare la situazione attuale per quanto concerne le azioni intraprese da Acque del Chiampo per l’abbattimento delle sostanze perfluoro-alchiliche (PFAAs) nelle reti idriche in gestione.

All’incontro erano presenti, oltre agli interlocutori istituzionali (sindaci, USL, ATO, Arpav), anche le associazioni che si occupano di ambiente sul territorio (Acqua Bene Comune, Vicenza Insieme, Comitato Area Berica, No alla centrale, CiLLSA).

Sindaco di Arzignano e presidente del Consiglio di Bacino, Giorgio Gentilin, ha spiegato che “La salute è il primo valore da tutelare, in qualsiasi modo. Oggi noi, con Acque del Chiampo, agiamo garantendo la massima prevenzione per far fronte ad una situazione che va controllata con grande attenzione. Ma va supportata anche localmente l’azione dei nostri Senatori che tentano di risolvere il problema affinché non si ripeta mai più”.

LA MOZIONE PRESENTATA AL SENATO PER INTRODURRE UN LIMITE DI LEGGE per le SOSTANZE PERFLUORO-ALCHILICHE
Il 5 novembre è stata presentata la mozione al Senato per introdurre un limite di legge per le sostanze perfluoro-alchiliche per le acque potabili.
Il primo firmatario, il Senatore del PDL Pierantonio Zanettin, spiega:
Sono stato sensibilizzato dal Sindaco Gentilin e avevo, per questo, già fatta un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente e della Salute quando è uscita la questione, ancora il 15 luglio. Interrogazione che non ha ancora avuto risposta. Ma poi abbiamo ritenuto di intervenire noi stessi per porre la questione in sede di attività parlamentare”.
Tra gli oltre 20 firmatari di tutti gli schieramenti troviamo anche le vicentine Erika Stefani (Lega Nord) e Rosanna Filippin (PD).
Con questo scenario di fronte – continua Zanettin – non potevo, come rappresentante del territorio, non intervenire all’origine del problema: in questa vicenda è stato obiettivamente riscontrato che la legislazione italiana non prevede un limite massimo nella concentrazione di tali sostanze nelle acque potabili, al contrario la legislazione tedesca prevede un limite di 100 nanogrammi litro (per esposizione a lungo periodo) e quella statunitense (notoriamente meno sensibile alle tematiche ambientali) un limite di 1.000 nanogrammi; Siamo quindi un presenza di una evidente lacuna legislativa nel nostro ordinamento[…] va al più presto colmata, adeguandosi alla legislazione vigente nei paesi europei più sensibili alle tematiche ambientali”.
ALBERTO SERAFIN, AMMINISTRATORE DI ACQUE DEL CHIAMPO, PRESENTA GLI INTERVENTI INTRAPRESI PER FAR FRONTE AL PROBLEMA
Gli interventi che Acque del Chiampo ha intrapreso in tempi rapidi:
– Approvata una spesa di 800.000 € per far fronte ai primi interventi urgenti
– Acquisito con 150.000 € uno strumento che porta all’interno del laboratorio di Acque del Chiampo la capacità di analisi interne sui PFAS
– Stanziati i primi 25.000 € per indagine e monitoraggio geoidrologico dell’acquifero del bacino del Chiampo e Agno-Guà a supporto di ARPAV
– Installato un filtro a carboni attivi presso le case dell’Acqua di Brendola e Lonigo  
– Installato un sistema di filtrazione a carboni attivi presso il centro idrico Madonna dei Prati di Brendola con una spesa di 200.000 €: questo permette un abbattimento dei PFAAs prossimo al limite di rilevabilità. 
– 200.000 € per incrementare la capacità di alimentazione dall’acquedotto di Montecchio Maggiore da Madonna dei Prati e quindi ridurre, in condizioni anomale, l’approvvigionamento idrico dai pozzi di Brendola (realizzazione primi mesi 2014)
– A Lonigo verrà attivato un sistema di filtrazione a valle della rete idrica, con un intervento da 200.000 €
– Acque Veronesi a Lonigo è intervenuta sostituendo le masse filtranti a carboni attivi a Madonna di Lonigo, raggiungendo un abbattimento dei PFAAs del 50% e avviando una progettazione per arrivare al 100%.

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