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Attenzione CONTRO I FURTI IN CASA: consigli utili

In riferimento ai numerosi furti avvenuti nei comuni limitrofi, il sindaco Giorgio Gentilin e l’assessore alla sicurezza Enrico Marcigaglia, il collaborazione con la Polizia Locale hanno predisposto una piccola guida di consigli utili per prevenire il RISCHIO DI FURTI all’interno della propria abitazione.
Gentilin e Marcigaglia: “La prudenza, l’informazione e la comunicazione tra vicini, sono le prime armi di difesa contro i furti. Oltre ovviamente ad un costante controllo del territorio.”

 PER EMERGENZE CONTATTARE: 

– CARABINIERI: 112

– POLIZIA LOCALE:  335 5837277

MINI – GUIDA CASA SICURA 

La maggior parte dei furti avviene durante le ore notturne, anche se bisogna sapere che, durante la giornata, la fascia oraria diurna più propizia ai furti in casa è quella serale, dalle 18,00 alle 21,00.

Secondo le indagini Istat gli accessi più usati dai ladri sono:
– porta di casa lasciata aperta (34% dei casi)
– scardinamento della porta (27%),
– la forzatura di una finestra (12%),
– intrusione attraverso poggioli e garage.

Gioielli e pellicce rientrano tra gli obiettivo più ambiti nel 53% dei furti, seguiti dal denaro contante (52,2%), televisori, computer, macchine fotografiche, cellulari ecc.(25%).

Di seguito alcune precauzioni utili per evitare brutte sorprese:

CHIUDERE SEMPRE A CHIAVE LA PORTA DI CASA
Per quanto scontato possa sembrare, si ricorda che oltre un terzo dei furti avviene perchè la porta è stata lasciata aperta. Inoltre, mai nascondere le chiavi all’esterno – i ladri conoscono ogni nascondiglio!

CHIUDERE LE FINESTRE ED ABBASSARE LE TAPPARELLE/BALCONI
Chiudere le finestre e le porte dei balconi, anche durante una breve assenza.
Attenzione: le finestre ad anta ribaltabile sono come finestre aperte! 

AUTO SOSPETTE NEL QUARTIERE
Se notate macchine "sospette" (auto/furgoni) aggirarsi per il vostro quartiere, annotate targa e modello dell’auto ed avvisate prontamente la Polizia Locale che eseguirà le opportune verifiche.
Molti furti sono fatti utilizzando auto rubate.

LUCE ACCESA E SVEGLIA PROGRAMMATA
Ricordarsi che semplici accorgimenti possono essere molto efficaci:
– LASCIARE ACCESA UNA LUCE CHE SIA VISIBILE DALLA STRADA
– lasciare in casa una radiosveglia attiva che suoni di tanto in tanto

CASSETTA DELLA POSTA
Mettere solo il cognome sia sul citofono che sulla cassetta, per evitare di indicare il numero effettivo degli inquilini (il nome identifica l’individuo, il cognome la famiglia)
Se si sta via a lungo, è meglio non far accumulare la posta nella cassetta, chiedendo a un vicino di ritirarla.

LA SEGRETERIA TELEFONICA
Evitare di pubblicizzare troppo le assenze. Se si ha una segreteria telefonica, è opportuno non registrare messaggi dal tono vacanziero: meglio il classico "Momentaneamente non siamo in casa" oppure "Questa è una segreteria. Potete lasciare un messaggio".

SOCIAL NETWORK (FACEBOOK e simili)
Se utilizzate un social network, quale Facebook, non date notizie delle vostre assenze / vacanze.

LA CORRISPONDENZA ED IL MATERIALE PUBBLICITARIO
In mancanza del portiere o di un suo sostituto, lasciare le chiavi di casa ad un parente o ad un amico fidato, che possa passare di tanto in tanto a ritirare la posta e i giornali (il cui accumulo denota l’assenza dei destinatari) e a controllare che tutto proceda per il verso giusto. Anche l’accumulo di materiale pubblicitario nelle cassette postali è una spia dell’assenza del proprietario di casa.
 
CHIAVI DI CASA
Non lasciare a portata di mani le chiavi di casa, per impedirne il calco.

IL TAPPETINO
Specie negli immobili in condominio e sempre in mancanza di un portiere, bisogna stare attenti ai comportamenti di coloro che svolgono le pulizie di androni e di pianerottoli degli stabili. Infatti, qualche pulitore ha l’abitudine (quando non si tratta, addirittura, di un atto voluto e con uno scopo ben preciso) di lasciare – dopo aver pulito – il tappetino, specie se rigido, sollevato in alto o appoggiato vicino alla porta d’ingresso dell’unità immobiliare e questo, in assenza del proprietario, rappresenta un indizio che in casa non c’è nessuno. Quindi, se ci si accorge che l’addetto alle pulizie non ricolloca subito il tappetino davanti alla porta, è bene avvertirlo e chiedergli risolutamente di evitare tale comportamento, che rappresenta di per sé – come detto – un segnale utile ai ladri.

ATTENZIONE ALLA TARGHETTA DELL’AMMINISTRATORE
Anche la targhetta con i dati dell’amministratore, presente – ove deliberato dall’assemblea condominiale – nella bacheca del palazzo (o in uno spazio comune accessibile agli estranei), può essere utilizzata per truffare i condòmini. Può infatti capitare (come è già capitato, i giornali ne hanno riferito) che una signora entri in condominio, legga il nominativo dell’amministratore e poi, suonando alla prima porta che le capita, si finga la moglie dello stesso (o una persona mandata da lui, di lui – grazie alla targhetta – potrà fornire nome e cognome e, magari, anche qualche dato in più, dove i condòmini sono stati più incauti, riempiendo la targhetta di informazioni…) e – con un motivo studiato allo scopo (tipo, la perdita delle chiavi, un parente malato da soccorrere, una commissione urgente da effettuare ecc.) – chieda in prestito una cinquantina di euro che verranno, a suo dire, restituite dall’amministratore (marito o no). E che naturalmente non torneranno mai indietro. 

I NUOVI CONTATORI ENEL
Fare attenzione – ove già installati – ai nuovi contatori elettronici dell’Enel, che possono segnalare l’assenza dalla propria abitazione e rappresentare così un valido aiuto per coloro che progettano un furto. Infatti, questi nuovi congegni, con cui l’Enel ha deciso di sostituire i vecchi dispositivi, hanno una funzione inusitata: due spie luminose, poste sul lato sinistro del contatore, indicano il prelievo o meno di energia elettrica e – quando non c’è consumo da più di 20 minuti, ovvero quando ci si allontana da casa e si spengono diligentemente tutti gli elettrodomestici o si stacca il contatore – le due spie si accendono e restano accese fin quando il consumo non riprende. Proprio per la presenza di queste spie, è bene mettere in protezione i nuovi contatori, per esempio posizionandoli in armadietti a muro chiusi oppure in locali non accessibili agli estranei. Se questo non è possibile, si possono adottare altri accorgimenti, come lasciare accesa la spia luminosa del televisore che, avendo necessità di energia elettrica, impedisce – pur determinando un dispendio economico – che si accendano le due spie del contatore.

I LADRI ACROBATI, I FALSI BLACK-OUT E I  RITROVATORI DI PORTAFOGLI
Una pianta rampicante che abbellisce il palazzo (tipo l’edera o la bouganville), un tubo di scarico o quello del gas: ecco i nuovi nemici della sicurezza delle nostre case. Infatti, piccoli ladri acrobati – nella stragrande maggioranza dei casi, bambini fra gli 8 ed i 14 anni, provenienti da circhi dell’est-europeo – sono in agguato. La loro tecnica è oramai nota: utilizzano corde da arrampicata e si servono della pianta o del tubo per entrare, con agilità tutta circense, nelle case (anche quelle site nei piani più alti), passando – se necessario – in piccoli spazi ed agendo soprattutto di giorno, intorno all’ora di pranzo, con la complicità di un palo. Se proprio, d’estate, si desidera lasciare una o più finestre aperte, allora è bene – per evitare queste intrusioni – tenere le persiane chiuse con appositi chiavistelli.
A parte i ladri acrobati, bisogna anche stare attenti alle nuove truffe che i ladri tradizionali hanno inventato: una, consiste nel provocare un guasto all’impianto elettrico o a quello telefonico e poi presentarsi, previa telefonata, alla porta dell’abitazione, fingendosi tecnici arrivati a riparare il danno e – nel frattempo – per rubare tutto il rubabile. Altra invenzione truffaldina è quella di contattare la persona che ha appena perso il portafogli (o il portadocumenti) – quando, addirittura, non gli è stato sottratto – per avvertirla di averlo ritrovato ed evitarle così di fare tutte le denunce del caso (carta bancomat, in ispecie). Nel frattempo, il "benefattore" ha il tempo di svuotare il conto.
Di tutto questo, ha approfonditamente trattato anche Maria Corbi in un reportage pubblicato su LA STAMPA.

GLI INTERVENTI STRUTTURALI (GRATE, TAPPARELLE METALLICHE ECC.)
Eseguire interventi atti a migliorare la sicurezza dell’abitazione, quali: far apporre grate, tapparelle metalliche con bloccaggi o vetri antisfondamento alle finestre, installare porte blindate, apporre nuove serrature, lucchetti e catenacci alle porte, montare allarmi e telecamere. Per tutti questi interventi – ed altri similari – è possibile usufruire ancora delle detrazioni fiscali previste dalla legge.

LA TECNOLOGIA INTELLIGENTE
Può essere utile anche montare una webcam all’interno dell’appartamento, nel luogo che si intende controllare più di frequente (per esempio, l’ingresso). La videocamera manda le riprese effettuate direttamente sul telefonino (ci sono alcune telecamere che sono capaci di filmare anche al buio); basta avviare il relativo programma con una telefonata, con un sms oppure con una videochiamata a seconda del modello installato. Vi sono poi delle telecamere con specifici sensori che possono avvertire – con un mms o per email – anche quando rilevano un movimento o una variazione di temperatura nell’appartamento (segnali, questi, che potrebbe essere stata aperta una porta o una finestra). Prima di montare una di queste speciali ”spie”, conviene informarsi sulle varie caratteristiche dell’apparecchio considerato, sulle modalità della sua alimentazione, sui collegamenti del computer da impostare, sui telefonini che si possono utilizzare ed i programmi che si devono scaricare.
 
IL CONTROLLO PREVENTIVO
Eseguire un controllo sul buon ed efficace funzionamento dell’antifurto, che ha un ulteriore effetto deterrente sui ladri.
 
IL TELE-ALLARME
Richiedere alla Questura l’attivazione del teleallarme, dispositivo ausiliario di collegamento con il pronto intervento della Questura stessa. Il servizio di teleallarme, completamente gratuito e da richiedere tramite un semplice modulo scaricabile da Internet al sito www.poliziadistato.it (sezione documenti), può essere attivato con un dispositivo di allarme (omologato ai sensi della legge n. 46/90 e del D.M. n. 314/92) che prevede la diretta installazione di apparecchiature terminali con non più di due linee urbane. Con il teleallarme si ha la sicurezza di un rapido intervento della Forza pubblica. Unico accorgimento da seguire è quello di verificare sempre il buon funzionamento dell’impianto; infatti, falsi allarmi, dovuti a cattivo funzionamento dell’apparecchiatura o a negligenza del proprietario, sono passibili di denuncia ai sensi dell’art. 658 codice penale (procurato allarme).
 
LA VIGILANZA
Stipulare un contratto di vigilanza con una società privata, pattuendo anche il servizio di teleallarme, con intervento diretto dei "vigilantes".
 
IL CONTRATTO DI COMODATO
Per proteggere gli oggetti più rari e preziosi (quali, opere d’arte, libri o collezioni rare, gioielli antichi, quadri ecc.), si può darli in prestito (comodato) per mostre temporanee a Musei, Gallerie d’arte ecc.: in questo modo, si evita di lasciare tali valori nella propria abitazione.
 

Per attenuare, invece, le conseguenze di un furto è opportuno mettere in pratica le indicazioni che seguono:
 

L’INVENTARIO
Redigere un inventario di tutti gli oggetti di valore (per esempio gioielli) che si conservano nell’appartamento, allegandovi le relative ricevute fiscali (per l’assicurazione), se messe da parte (e, comunque, ricordarsi di farlo per gli acquisti futuri). Si può anche predisporre per ciascuna opera d’arte il "documento dell’opera d’arte". Tale documento, la cui redazione è suggerita proprio dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri, può essere realizzato a cura diretta del proprietario per ogni pezzo e deve contenere indicazioni dell’oggetto, dell’autore, dell’epoca, della tecnica e del materiale utilizzato e delle sue dimensioni, nonché una breve descrizione. A tale scheda va allegata una foto o – se posseduta – una copia fotografica dell’opera, rilasciata dall’antiquario con retroscritta una dichiarazione firmata sull’autenticità dell’originale; va pure allegata la fattura o lo scontrino.
 
LA POLIZZA AD HOC
Stipulare una polizza assicurativa ad hoc per garantirsi in caso di avvenuto furto, leggendo con attenzione ogni singola clausola, in quanto se non vengono rispettate le condizioni previste (ad esempio, porte o finestre blindate, griglie alle finestre, maniglie antiscasso, cassaforte, idoneo sistema di allarme ecc.), la copertura assicurativa non è operante e si è pagato il premio invano. Alcune compagnie, infatti, non risarciscono il furto subìto se non vi è stato lo scasso ovvero se la "colpa" del sinistro è da attribuirsi in parte anche al danneggiato, il quale, per esempio, abbia dimenticato una porta o una finestra aperta o non abbia cambiato la serratura dopo aver perso le relative chiavi.
 
LA TEMPESTIVA DENUNCIA
Fare subito denuncia, orale o scritta, del furto subìto, presso la Forza pubblica (Questura, Commissariato di Pubblica Sicurezza, Compagnia o Stazione dei Carabinieri ecc.), specificando in apposito elenco tutti i beni e i documenti sottratti e, in caso di furto di opere d’arte, consegnando il "documento dell’opera d’arte", se predisposto. Gli anziani, i malati o i portatori di handicap possono avvalersi del servizio di "denunce a domicilio", telefonando al 113 e chiedendo l’assistenza di un agente presso la propria abitazione.
 
LA CONSULTAZIONE DELLA BACHECA
Consultare sul sito Internet della Polizia di Stato, all’indirizzo www.poliziadistato.it, la bacheca della refurtiva recuperata, con catalogo fotografico di vari oggetti ritrovati. Per poter recuperare i propri beni è indispensabile presentare una copia della denuncia di sottrazione ed essere in grado di descrivere dettagliatamente il materiale prima di procedere al riconoscimento. E’ utile visionare anche il sito dei Carabinieri (www.carabinieri.it), ove è possibile consultare la sezione, realizzata dal Comando Tutela Patrimonio Culturale, che ospita una banca dati delle opere d’arte rubate.

FURTO IN CASA AGEVOLATO DAI PONTEGGI CONDOMINIALI
Nel caso in cui il furto nel proprio appartamento, commesso da ignoti, sia stato agevolato da ponteggi (presenti, per esempio, in quanto si stanno eseguendo dei lavori di manutenzione dello stabile), si deve verificare se vi sia stata una qualche responsabilità a carico della ditta che esegue i lavori oppure a carico del condominio committente gli stessi.
Si può chiedere il risarcimento dei danni alla ditta appaltatrice a condizione che la stessa – avvalendosi dei ponteggi – abbia trascurato le più elementari norme di diligenza e perizia e non abbia adottato le doverose cautele idonee ad impedire l’uso anomalo delle impalcature, così creando un’agevole via d’accesso ai ladri stessi (Cassazione, sent. 11.02.’05, n. 2844). Sono indice di un comportamento colpevole il non dotare le impalcature di una propria illuminazione, il rimuovere (quando il  ponteggio è incustodito) la sola scala di collegamento tra il cortile e il primo piano, lasciando però le scale di collegamento tra il primo piano (facilmente raggiungibile) e i piani successivi.
Può configurarsi una concorrente responsabilità del condominio committente dei lavori per violazione di regole di custodia o per colpa nella scelta, per essere stata affidata l’opera ad un’impresa assolutamente inidonea, ovvero quando l’impresa – in base ai patti contrattuali – sia stata un semplice e mero esecutore degli ordini del committente, attuandone specifiche direttive. Il condominio potrebbe dover rispondere anche per aver omesso di vigilare sull’osservanza, da parte dell’impresa appaltatrice, di tutte le precauzioni del caso (per esempio, impalcatura montata senza luci esterne e senza alcuna struttura di sicurezza per l’inviolabilità degli appartamenti) o per aver omesso di fornire l’indicazione della ditta appaltatrice, così impedendone di fatto la chiamata in causa da parte dei danneggiati (Cassazione, sent. 17.3.’09, n. 6435).

Alessia Bevilacqua
Sindaco con gestione diretta di Edilizia, Urbanistica, Industria, Grandi Opere e Bilancio

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