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Il Cinema e la Grande Guerra

Grande guerra e grande schermo: la prima Guerra Mondiale al cinema raccontata da Denis Lotti. L’Assessore Mattia Pieropan: “In questo periodo, è scontato il fiorire di iniziative che ricordano la prima guerra mondiale. Parlare di cinema prima, durante e dopo la Grande Guerra, può regalare scorci assolutamente originali ed inaspettati di quel tragico conflitto”

Città di Arzignano

GRANDE GUERRA E GRANDE SCHERMO
Due conferenze e tre proiezioni per mostrare come il cinema abbia raccontato la Grande Guerra prima, durante e dopo gli eventi.

A cura del prof. Denis Lotti

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Martedì 23 Giugno
Piazza Marconi ore 21.15

La propaganda e la guerra.
Il cinema della grande guerra, dalla propaganda interventista ai film per il prestito nazionale dopo Caporetto (1915-1918)
Lungo I primi mesi del 1915, in un regno d’Italia, ufficialmente ancora neutrale, vengono prodotti fllm al soggetto irredentista, senza troppi scrupoli di sorta, nei confronti dell’ormai scomodo alleato austriaco. I protagonisti delle pellicole di propaganda interventista sono Oberdan, D’Annunzio e  Maciste, ovvero storia, attualità e finzione cinematografica; parte di una mitografia vivida e incisiva, utile a un più alto ideale almeno secondo la retorica d’epoca, per mezzo della quale la riconquista delle terre italofone è vista come una sorta di IV guerra d’Indipendenza, atta a concludere iI progetto unitario iniziato col Risorgimento.

Martedì 30 Giugno
Piazza Marconi ore 21.15

La guerra vista dal vero.
Obiettivo Guerra. Il primo conflitto mondiale nei film dal vero. I documentari d’epoca raccontano da vicino la vita dei soldati.
Quando scoppia la guerra mondiale sono passati vent’anni dalla nascita del cinema, l’innocenza e l’ingenuità del primordi lasciano il passo a un cinema più consapevole e attento. Il fllm “dal vero”, antenato del documentano, raccoglie e racconta la vita del soldato al fronte, tra realta e messinscena (è pur sempre cinematografo).

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La guerra al cinema
Tre proiezioni per raccontare In modo diverso eppure affine la tragedia dell’uomo durante la prima guerra mondiale vista quaranta, cinquanta o cento anni dopo: brillante per la commedia di Monicelli “La grande guerra”, drammatico per il film di Losey “Per il re e per la patria” e lirico per l’ultima pellicola di Olmi,
“Tomeranno i prati”.

I fìlm saranno introdotti da una presentazione che ne illustra il contesto produttivo e storico.

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Martedì 7 Luglio
Piazza Marconi ore 21.15

Torneranno i prati di Ermanno Olmi, Italia 2014, 80’

Con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti.
Un Olmi visionario dà voce a un racconto emotivo, scandito sia da eventi devastanti, sia da piccoli episodi intimi, quotidiani. La morte in guerra accompagna ogni respiro, eppure c’è spazio per il sogno, per i sogni, per quanto sbiaditi. Il larice d’oro, la volpe, la lepre, il topo, privati del sonno letargico, riportano il racconto, slegato da ogni trama, a una dimensione narrativa dove le immagini soverchiano qualsiasi testo e riconducono al tempo del soldato, un tempo che si misura nel cercare la distanza da una morte probabile. Il regista, che è autore del soggetto e della sceneggiatura, si è ispirato al racconto La paura di Federico De Roberto del 1921.

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Martedì 14 Luglio
Piazza Marconi ore 21.15

La grande guerra di Mario Monicelli, Italia 1959, 130’, versione integrale

Con Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano.
La guerra vista dal basso delle gerarchie, antiretorico per vocazione riesce a scardinare e a mettere in discussione la figura dell’eroe tramandata dalla prosopopea fascista, per rendere una nuova, inaspettata figura eroica. Attraverso l’indimenticabile interpretazione di Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Silvana Mangano, Monicelli mostra senza infingimenti la cruda realtà della guerra filtrata da un’ironia graffiante che rende il film ancor oggi vivido. Ma all’epoca, tale ironia fu ritenuta offensiva e diseducativa, tanto da meritare la censura e divieto ai minori dei diciotto anni. Il film vince il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia (ex aequo con Il generale della Rovere di Rossellini). La versione che vedremo reintegra una scena, tolta dopo il debutto veneziano, nella quale soldati italiani e austriaci si contendono una gallina, ispirata a un episodio di Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu.

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Martedì 20 Luglio
Piazza Marconi ore 21.15

Per il re e per la patria (King and Country) di Joseph Losey, Gran Bretagna 1964, 90’.

Con Dirk Bogarde, Tom Courtenay.
Grande film di guerra di tendenza pacifista. Durante la prima guerra mondiale un giovane soldato (Courtenay) tenta la diserzione. Catturato dai suoi stessi camerati è sottoposto a un processo. Al soldato toccherà una corte marziale dura, per contro prenderà le sue difese un avvocato (Bogarde) che si lega alla sorte del ragazzo in mondo compassionevole. Losey racconta una storia infame eppure ordinaria, caricando, sui volti dei protagonisti, spesso in primo piano, il dramma della vita di trincea e la sordità (e codardia) delle alte gerarchie dell’esercito inglese. Grande l’interpretazione di Bogarde.

Alessia Bevilacqua
Sindaco con gestione diretta di Edilizia, Urbanistica, Industria, Grandi Opere e Bilancio

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