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AL VIA LA STAGIONE TEATRALE CON IL “MISANTROPO”

Appuntamento venerdì 29 novembre. Il sindaco Alessia Bevilacqua e l’assessore alla Cultura Giovanni Fracasso: “Con un grande classico inizia la 20a stagione del Mattarello. Siamo orgogliosi di aver allestito per questo speciale anniversario una stagione di altissimo livello, che si distingue nel panorama vicentino. Gli spettacoli sono pensati per tutte le fasce di pubblico. Pubblico che con la sua attenzione e passione permette a questa istituzione culturale arzignanese di vivere e brillare”

29 NOVEMBRE, VENERDI’ – MISANTROPO
di Molière

traduzione di Cesare Garboli
regia Nora Venturini
con Giulio Scarpati e Valeria Solarino
e con Blas Roca Rey Anna Ferraioli, Matteo Quinzi, Federica Zacchia, Mauro Lamanna, Matteo Cecchi
scena Luigi Ferrigno
costumi: Marianna Carbone
luci: Raffaele Perin
Musiche: Marco Schiavoni

Durata 1h 40’ atto unico senza intervallo – ore 21.00

“Il Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che alla fine di un’intera giornata non ci è ancora riuscito.”
MISANTROPO ©Noemi ArdesiLe parole con cui Louis Jouvet, grande uomo di teatro, riassumeva il capolavoro di Molière, lette per la prima volta mi fecero sorridere per la loro evidente ironia. In realtà colgono un elemento importante dell’opera, spesso trascurato a favore del tema politico dell’uomo onesto e sincero in lotta contro la corruzione e l’ipocrisia della società. In questo capolavoro sempre in equilibrio tra commedia e tragedia, l’aspetto privato del tormento amoroso è dal punto di vista teatrale altrettanto interessante di quello sociale, perché ne evidenzia il fattore umano e ce lo rende sempre attuale a distanza di secoli. Nella sua urgenza di chiarirsi con Célimène, che gli sfugge e evita il confronto, spazzando via ogni ambiguità, Alceste è un personaggio
estremamente moderno, contraddittorio sino al parossismo. Un uomo cerebrale e indignato, una specie di anacoreta per il quale il Bene, l’Etica, sono
scelte assolute che non ammettono il minimo compromesso, rivendicate con furore nella scena della litigata con l’amico Filinto, che ho voluto in proscenio, a stretto contatto con il pubblico, quasi un prologo dello spettacolo. Ma Alceste è insieme un uomo profondamente passionale, carnale, un masochista dominato da un desiderio tirannico e insaziabile per una donna che è il suo opposto in tutto, visione del mondo, stile di vita, idea dei rapporti umani. Alceste è un uomo come noi: si indigna per ciò che desidera, soffre nella testa e nella carne, muovendosi in una società dove l’apparenza prevale sui valori. Lo stesso vale per Celimene, signora dei salotti, attorniata dalla sua corte mondana, che non vuole rinunciare a niente, né all’amore esclusivo di Alceste, né al gioco seduttivo con una schiera di pretendenti.
Proprio la loro incompatibilità è la molla che li spinge l’uno verso l’altra.
Tragici e comici insieme, Alceste e Celimene sono nostri contemporanei come coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano eppure faticano a separarsi. Sono un uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni equamente distribuiti, protervi nel non cedere alle richieste dell’altro, attaccati tenacemente alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto tra loro. Alceste e Celimene sono i protagonisti di una commedia amara, in cui non è previsto l’happy end. Attorno a loro si muove un carosello di tipi umani: il politico con velleità da scrittore, i giovani bene, vanesi e modaioli, la dama di carità, ipocrita e bigotta; parodie attualissime dei vizi e dei difetti dell’alta società di ieri, di oggi e di domani.
Nei loro difetti possiamo ritrovarci e riconoscerci; e ne ridiamo, guardandoci allo specchio. E un grande specchio incombe sulla scena, il teatrino- salotto di Celimene, dietro le cui tende intravediamo la compagnia prepararsi per la rappresentazione. Nello spettacolo il mondo contemporaneo irrompe nell’antichità classica, la realtà nella finzione, e lo spettatore può vedere riflessi, nella superficie antica, gli slanci e le idiosincrasie che sperimenta ogni giorno. (di Nora Venturini)

BIGLIETTI
PREVENDITE

• Presso la Biblioteca Civica G. Bedeschi – Sportello Informacittà.
• online su arteven.it, vivaticket.it e nei punti vendita del circuito vivaticket

A partire da LUNEDÌ 25 NOVEMBRE sono in vendita i biglietti per i singoli spettacoli nei seguenti giorni e orari:
dal LUNEDÌ AL VENERDÌ DALLE ORE 16.00 ALLE ORE 18.00
A partire dalle 20.30 del giorno dello spettacolo, i biglietti disponibili saranno in vendita presso la biglietteria del Teatro
HANNO DIRITTO AD ABBONAMENTI E BIGLIETTI RIDOTTI, ove previsti:
– adulti Over 65;
– iscritti al Centro ricreativo anziani
– iscritti all’Università Adulti Anziani
– iscritti alla Pro Loco di Arzignano
– iscritti alla F.I.T.A. (Federazione italiana Teatro Amatoriale)
– allievi dei corsi teatrali di Theama Teatro ad Arzignano
Le riduzioni non sono cumulabili e i tagliandi sono nominativi.

PREZZI

RASSEGNA TEATRALE DI PROSA

BIGLIETTI SINGOLI
Platea e gradinata centrale
Intero € 24,00
Ridotto € 20,00
Gradinata alta
intero € 18,00
ridotto € 15,00
Speciale studenti € 12,00

GLI SPETTACOLI INIZIANO ALLE 21.00!

Si raccomanda al pubblico la massima puntualità. Non sarà più consentito alcun accesso in sala dopo le ore 21.00.
A spegnimento delle luci in sala, lo spettatore perde il diritto al posto acquistato.
È a disposizione un guardaroba gratuito.
È vietato introdurre in sala cibi e bevande.
Durante gli spettacoli è vietato usare telefoni cellulari, effettuare registrazioni audio e video e scattare fotografie.

Per informazioni
UFFICIO CULTURA
Tel. 0444 476543 – 476548

e-mail: cultura@comune.arzignano.vi.it

Altre comunicazioni