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IDROGENO SOLFORATO: ARRIVANO 3 CENTRALINE

Il sindaco Alessia Bevilacqua e l’assessore all’Ambiente Giovanni Lovato: “E’ importante monitorare la qualità dell’aria che respiriamo. Nel mese di luglio con altri sindaci abbiamo chiesto al Ministero di fissare dei limiti per l’emissione di Idrogeno Solforato. Nel frattempo non stiamo fermi e grazie alla collaborazione della Pragma Chimica di Arzignano installeremo 3 centraline in zone critiche del nostro comune per un anno per raccogliere i dati e conoscere e monitorare la situazione”

(nella foto da sinistra Alessio Guazzeroli di Yara, Carlo Masiero di Pragma Chimica che consegna lo strumento al sindaco Alessia Bevilacqua)

Quando bisogna studiare un caso per la risoluzione dei problemi generati dalla presenza di H2S e/o cattivi odori, la prima cosa che viene solitamente proposta è una fase di monitoraggio della presenza di solfuro d’idrogeno, H2S.

Per questo Pragma Chimica in collaborazione con Yara ha studiato una soluzione preventiva contro l’Idrogeno Solforato e l’odore dell’inquinamento che ne consegue.
L’Amministrazione Comunale di Arzignano individuerà tre punti critici del territorio e in collaborazione con Pragma Chimica, posizionerà tre strumenti di rilevazione. 

Il monitoraggio viene eseguito avvalendosi dell’uso di specifici sensori che permettono di rilevare la presenza di acido solfidrico e che consentono la registrare i dati. In caso di raggiungimento di determinati valori, purtroppo non difficili da ottenere, l’ H2S diventa impercettibile, questo vuol dire che siamo esposti ad un grave rischio senza esserne a conoscenza. L’unica soluzione è quella di effettuare un monitoraggio periodico in alcuni casi, o continuativo in altri, dell’ambiente a rischio. Yara ha fatto realizzare da costruttori di apparecchi per le misure ambientali appositi strumenti, mirati alla misura e monitoraggio dell’acido solfidrico.
"Lo strumento –aggiunge Alessio Guazzeroli di Yara – ha due caratteristiche: legge l’H2s e la temperatura, fattore correlato all’andamento dell’H2s che è dovuto all’attività batterica nelle acqua. Trasmette i dati su un sito accessibile con account personalizzato. Siamo una multinazionale e utilizziamo queste strumentazioni in tutto il mondo. Il monitoraggio rende chiara la situazione e dà la percezione reale dei valori nel territorio di Arzignano. I dati servono per sapere come intervenire per eliminare la sua formazione ed è quindi il primo passo fondamentale. L’H2S si forma con la degradazione della materia organica o dall’uso di prodotti chimici specifici in un’attività industriale".

LO STRUMENTO UTILIZZATO

Strumento LongNose sviluppato per monitoraggi ambientali in continuo e a lungo termine
Questa nuova generazione di strumenti, denominata LongNose, permette tramite una connessione internet di controllare pressoché in continuo, e da posizione remota, il funzionamento degli apparecchi e i dati registrati.
Caratteristiche tecniche- Visualizzazione dei dati registrati, tramite accesso a sito con password personalizzata- Registrazione e conservazione dei dati- Certificazione di taratura- Possibilità di certificare e di dimostrare il funzionamento degli impianti- Possibilità di un controllo continuo e una continua ottimizzazione.- Certificato ATEX ( antideflagrante )- Visualizzazione dati monitorati tramite display o commessione Bluetooth- Durata batteria 32 mesi- Manutenzione sensore direttamente sul sito- Trasmissione dati tramite Bluetooth – 2G/3G – 2G GPRS – UMTS
Lo strumento si avvale di una membrana elettrochimica solfuro selettiva con soglia di percezione dello 0,25 ppm e una accuratezza di fondo scala pari all’1% e permette la lettura da0 a 1000 ppm. Può registrare fino a 82766 cicli di registrazione.

L’IDROGENO SOLFORATO

Idrogeno solforato, acido solfidrico e solfuro di idrogeno sono modi diversi, correntemente utilizzati, per definire il gas H2S.La presenza di acido solfidrico comporta innumerevoli problemi alla vita sociale e professionale delle persone.
* Cattivo odore: tipico di uova marce, è la conseguenza della soglia di percezione olfattiva estremamente bassa del gas, che comporta disagi e complicazioni nella qualità della vita della popolazione e degli operatori di impianto.
* Corrosione: le strutture in cemento, ferro e componenti elettrici in rame, come condotte fognarie, stazioni sollevamento o quadri elettrici, vengono aggredite e corrose dall’acido solfidrico, aumentando i costi digestione e manutenzione.
* Pericolosità: da studi effettuati risultano riconducibili all’acido solfidrico numerose malattie professionali e, talvolta, anche alcuni decessi. Essendo un gas molto tossico, esso provoca danni permanenti anche a basse concentrazioni. Viene anche definito ‘gas killer’ per via della particolarità di paralizzare i recettori olfattivi e quindi di non essere percepito.

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