Vai al contenuto

Una casa per i malati terminali ad Arzignano

Il vicesindaco Alessia Bevilacqua: “Abbiamo inaugurato non solo dei locali nuovi e accoglienti ma anche un percorso di cura altamente specializzato. Un’attenzione tempestiva e mirata all’assistenza sensibile e personalizzata, calata sulla persona e il suo vissuto”

INAUGURATO L’HOSPICE “S. SCALABRIN” DI ARZIGNANO ALLA PRESENZA DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL SANITÀ MANUELA LANZARIN

È stato inaugurato oggi l’Hospice “S. Scalabrin” di Arzignano, in una cerimonia che ha visto la presenza del Direttore Generale dell’Azienda ULSS 8 Berica, Giovanni Pavesi, dell’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin, del Sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin, e del Vicesindaco e Assessore ai Servizi sociali, Alessia Bevilacqua.

“Siamo orgogliosi di inaugurare questa importante struttura al servizio del territorio – afferma Giovanni Pavesi, Direttore Generale ULSS 8 Berica –. La qualità di assistenza e cura che abbiamo il compito di offrire ai cittadini è il metro di giudizio della nostra società. Soprattutto la cura e l’assistenza nell’ultimo tratto di vita della persona, prerogative e condizioni che devono tenere conto del supporto concreto, e se vogliamo emotivo, che dobbiamo alle famiglie che si trovano a vivere una situazione difficile.
La realizzazione della struttura – aggiunge Pavesi – è stata possibile grazie anche al costante dialogo che alimentiamo con le istituzioni del territorio dell’Ovest Vicentino, sensibili a raccogliere le reali istanze della cittadinanza”.
Il vicesindaco Alessia Bevilacqua: "Abbiamo inaugurato non solo dei locali nuovi e accoglienti ma anche un percorso di cura altamente specializzato. Un’attenzione tempestiva e mirata all’assistenza sensibile e personalizzata, calata sulla persona e il suo vissuto. Un percorso di cura inteso anche come sollievo alla famiglia, perché sappiamo che proprio le famiglie soffrono da un punto vista emotivo, psicologico ma anche organizzativo".

Il Centro Residenziale Anziani “S. Scalabrin” è una IPAB (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza), con sede legale e operativa al civico 73 di via IV Martiri ad Arzignano, e situata in un contesto urbano – il Villaggio Giardino – tranquillo, comodo al centro cittadino, al Distretto socio-sanitario, all’Ospedale Cazzavillan e ai negozi.
Il Centro, che ha una capacità ricettiva di 130 pazienti, autosufficienti e non autosufficienti, è circondato da una vasta area verde, dotata di giardini ombreggiati e di percorsi pedonali privi di ostacoli, per facilitare le passeggiate agli ospiti.

In questo contesto si inserisce l’Hospice “S. Scalabrin”, che offre  un  servizio di assistenza alle persone affette da malattie in fase avanzata, che non rispondono più a trattamenti specifici, con l’intento di  assistere i malati  e di migliorarne la qualità di vita, nel rispetto dei loro desideri e dei loro familiari, attraverso la pianificazione di un progetto individualizzato e condiviso.
L’Hospice è collocato al secondo piano di una delle tre palazzine dell’ente, in un edificio da poco realizzato secondo le leggi antisismiche vigenti e con le soluzioni tecnologiche più innovative.
La dotazione è di 7 posti letto, ognuno in camera singola. All’interno della camera trova collocazione anche un altro letto, per dare la possibilità, a un familiare della persona ricoverata, di stare vicino al proprio caro in qualsiasi momento. Non esistono limiti circa gli orari di visita e nelle stanze si possono portare oggetti personali.
L’ambiente dell’Hospice “S. Scalabrin” vuole essere il più possibile simile a una casa e somigliare il meno possibile a un ospedale, in cui tutte le figure coinvolte nella cura sono orientate alla valutazione e risposta ai bisogni, con l’intento di alleviare la sofferenza e migliorare la vita degli ospiti e dei famigliari.
Nell’ Hospice il volontariato svolge una importante attività di sostegno a malati e famigliari, con un impegno metodico e costante. L’azione dei volontari qui impegnati, infatti, non è mai individuale ma inserita nella struttura dove ogni figura professionale ha un proprio e importante ruolo. In questo ambito operano i volontari dell’Associazione “Curare a casa” che vengono  selezionati ad hoc dopo aver svolto un corso specifico sulle Cure Palliative.

Sono 250 i pazienti presi in carico dall’Unità Operativa Complessa Cure Palliative diretta dal dottor Pietro Manno, equamente ripartiti tra Distretto Est e Distretto Ovest.

Altre comunicazioni