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PFAS: Comune richiede piano sorveglianza sanitaria

Dopo che a maggio la Regione ha risposto NO alle numerose richieste dell’amministrazione di Arzignano per attivare le procedure per un’area a PFAS zero per la nostra città, l’assessore Giovanni Fracasso torna a chiedere uno scatto in avanti per Arzignano verso “PFAS ZERO”. La Regione: “Valuteremo”.


L’assessore PFAS ZERO Giovanni Fracasso torna a chiedere, per l’ennesima volta, l’inserimento di Arzignano 
 nelle procedure emergenziali già riservate alla zone rosse. Lo fa con una nuova richiesta, il 24 giugno.

"Il tema del “maxi inquinamento” da sostanze perfluoroalchiliche in Veneto è purtroppo ormai agli onori delle cronache a livello nazionale, dalle quali si apprende, in particolare, che il 64% degli abitanti (circa 54.000!) dei 32 comuni appartenenti alla zona rossa sono contaminati, come risulta dal “decimo rapporto riguardante il Piano di sorveglianza sanitaria” appena pubblicato.

Dal dato sopra richiamato emerge che la situazione è molto più preoccupante di quanto la Regione aveva previsto nel 2017 e pertanto non si può purtroppo escludere che la contaminazione abbia coinvolto in modo esclusivo solo gli abitanti residenti nella zona rossa".

Ricordiamo che, negli ultimi giorni, anche il Ministro per l’Ambiente Sergio Costa ha dichiarato di essere orientato per il principio “PFAS ZERO” a livello legislativo.

Da novembre 2018 a marzo 2019 noi abbiamo inviato 5 richieste e solleciti alla regione Veneto con due obiettivi: il primo è quello far inserire – in qualche modo – anche Arzignano nella zona ‘PFAS ZERO’ in modo da poter attivare procedure emergenziali, per prendere tutte le precauzioni per abbattere i PFAS nella rete idrica nella nostra città; il secondo quello di includere anche la popolazione di Arzignano nel piano di sorveglianza sui PFAS. 

Il 3 maggio la Regione Veneto ci ha comunicato che “il piano di sorveglianza sanitaria è rivolto alla popolazione residente nell’area cosiddetta rossa” e che solo una piccola parte del Comune di Arzignano attualmente è inclusa nell’area arancione. In soldoni la Regione ci spiega che non abbiamo i requisiti per poter entrare nel piano di sorveglianza (o altre richieste simili) perché non siamo (per fortuna aggiungerei) zona rossa.

Nelle zone rosse si è intervenuto tempestivamente, ora reclamiamo si possa correre anche per la nostra città. I cittadini di Arzignano non sono cittadini di seri B, al pari di tutte le zone arancioni.
Il 24 giugno 2019 abbiamo inviato, quindi, un’ulteriore richiesta, in tal senso, a tutti gli organi statali, regionali e provinciali preposti.

La risposta è della regione è arrivata l’8 Luglio.
La Regione ci ricorda che al momento non è possibile, non essendo Arzignano in zona rossa: "Il comune di Arzignano non rientra in questa fattispecie, poiché il suo territorio, pur essendo parzialmente sovrapposto alla falda acquifera contaminata, è servito da una rete acquedottistica che attinge a fonti non interessate dalla contaminazione".

La conclusione della risposta lascia ben sperare per il futuro: "Ci si riserva di valutare, in base all’evolversi delle conoscenze, l’eventuale ampliamento del Piano di Sorveglianza Sanitaria ad altri Comuni posti al di fuori dell’area Rossa."

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