Dopo l’inaugurazione dell’8 marzo della nuova sede dello sportello antiviolenza in via Mazzini 83, sono stati presentati i dati relativi all’attività del centro nel corso dell’ultimo anno.
Si ricorda che il centro è gestito da "Donna chiama Donna" di Vicenza.
Si ricorda che il centro è gestito da "Donna chiama Donna" di Vicenza.
Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021 il centro che fa da riferimento a tutti i comuni del distretto Ovest, ha preso in carico 93 donne, di queste 51 sono nuovi casi. Numero in aumento di 4 unità rispetto all’anno precedente (2020).
L’alto numero di richieste di aiuto che registrate anche nel 2021 è ancora in parte legato agli effetti della pandemia, dell’emergenza sanitaria e di tutto ciò che ne consegue che ha funzionato da "catalizzatore".
"Tante donne hanno compreso che non potevano più continuare a sopportare gli atti di violenza quotidiana. Una violenza che proprio le restrizioni e la precarietà socio-economica causate dalla pandemia ha reso e rende ancora più insostenibile per le donne e i loro figli. Ecco che allora in tante hanno chiesto aiuto: un grande atto di forza e coraggio” afferma il sindaco.
I figli minori di queste 93 donne sono in totale 62 (39 sono sotto i 6 anni, 50 hanno tra i 7 e i 13 anni e 21 hanno tra i 14 e i 18 anni).
Comuni di provenienza (in ordine alfabetico):
Arzignano 13
Brendola 1
Brogliano 2
Castelgomberto 3
Chiampo 3
Cornedo 7
Gambellara 4
Lonigo 7
Montebello Vicentino 8
Montecchio Maggiore 10
Montorso 3
Recoaro Terme 1
San Pietro Mussolino 2
Sarego 4
Trissino 4
Val Liona 1
Valdagno 14
Zermeghedo 1
Fuori distretto 5
Suddivisione per fasce d’età:
(18-30 anni) 19
(31-40 anni) 31
(41-50 anni) 27
(51-60 anni) 13
(61-70 anni) 3
(71-80 anni) 1
Nazionalità (in ordine decrescente):
Italiana 45
Indiana 12
Rumena 7
Bangladesh 5
Brasiliana 3
Albanese 2
Bulgara 2
Ghanese 4
Kosovara 1
Vietnamita 1
Serba 1
Liberiana 1
Senegalese 1
Marocchina 1
Dominicana 1
Ivoriana 1
Burkinaba 1
Nigeriana 1
Peruviana 1
Polacca 1
Tunisina 1
Stato civile:
Coniugata 52
Nubile 14
Convivente 8
Separata 13
Divorziata 5
Vedova 1
Grado di istruzione:
Scuola primaria 6
Scuola secondaria di primo grado 33
Scuola secondaria di secondo grado 42
Laurea 10
Come sono arrivate al centro:
Scelta personale 7
Rete 1522 4
Servizio sociale 31
Forze dell’ordine 16
Pronto soccorso 4
Su invito di amici, conoscenti o familiari 18
Da associazioni territoriali 16
Da CAV 5
Da Avvocati 2
Da SERD 1
l dati antiviolenza fotografano una situazione in termini numerici in leggera crescita.
A chiedere aiuto sono soprattutto donne tra i 32 e 50 anni, ma i numeri restano pressoché uguali. A essere aumentati rispetto all’anno precedente, sono invece le richieste di aiuto da parte di donne della fascia 51-80 che sono passate da 13 a 17.
“Probabilmente i periodi di lockdown, coabitazione forzata e limitazioni di movimento hanno portato familiari, amici e vicini ad accorgersi e riconoscere gli effetti della violenza su sorelle, figlie, vicine di casa e amiche. La rete familiare e amicale può essere fondamentale per sostenere le donne e spingerle a chiedere aiuto" ha affermato il sindaco.
I numeri del centro antiviolenza confermano che le donne con figlie/i sono più esposte alla violenza. Poco meno della metà è italiana e la maggioranza ha una relazione stabile. Per quanto riguarda la provenienza geografica: delle 93 donne che nel 2021 sono state prese a carico dal centro antiviolenza, sono europee, asiatiche, africane e sudamericane.
"Numeri che purtroppo con la pandemia ci aspettavamo perché, ad ogni crisi o emergenza, il prezzo più alto lo pagano le donne" dichiara il sindaco.
“Quest’anno ampliare il centro antiviolenza sul territorio è stata la nostra priorità perché proprio la pandemia ha reso ancora più urgente il bisogno di attivare in tempi rapidi percorsi di uscita dalla violenza così da evitare esiti che possono essere anche drammatici" ha dichiarato l’assessore Dal Lago.